Eva fu creata dal fianco di Adamo. Da quella volta in poi Adamo cercherà sempre il suo costato. Senza di esso Adamo non è più integro. Eva è creata già dalla creazione di Adamo. Il soffio della vita non le fu impartito in modo speciale come lo fu ad Adamo. La vita di Eva non è “autonoma”, essa appare in Adamo. Eva è già presente nello spirito e nel corpo adamitico. È questo ciò che fonda l’affermazione: i due fanno “una sola carne”.
Allora, l’aiuto che Eva dà ad Adamo non è quello di “lavargli le camice”; consiste nel fatto che l’uomo comincerà ad uscire da se stesso per cercare il suo costato. È un aiuto a livello dell’essere, che secondariamente si manifesta anche nel fare. L’aiuto consisterà nel fatto che Adamo non potrà più ripiegarsi su se stesso. È un aiuto spirituale, in quanto Eva gli ricorderà di Dio, della relazione, della persona, e gli impedirà di chiudersi nell’isolamento, tra gli oggetti. Comincerà così la via della salvezza, l’uscire fuori dalla morte, dall’egoismo.
Ma anche Eva troverà la sua vita e si pacificherà solo al fianco da cui è stata presa. L’uomo e la donna si cercheranno: in questo consiste l’immagine di Dio. La relazionalità è nell’uomo più profonda del mutismo, della chiusura e della morte. Eva cercherà il posto nel fianco da cui è stata presa e Adamo cercherà la sua costola. Così l’uomo e la donna nella loro unione sono l’immagine di Dio, perché Dio è amore, comunità di persone. La pienezza dell’immagine di Dio nell’uomo non corrisponde all’uomo e alla donna separatamente, ma all’unità delle loro persone, a immagine di Dio, che è Trinità.
da Adamo e il suo costato di M.I. Rupnik